CITTADINI IN MARCIA PER LA PACEBruxelles ci sta trascinando verso la terza guerra mondiale su ordine di Washington. In un momento così drammatico, dobbiamo farci sentire, dobbiamo mandare un messaggio chiaro e forte al governo e a tutta la politica prima che la scintilla arrivi alla dinamite. Prima che sia troppo tardi. Vi aspettiamo domenica 29 settembre ad Assisi per una grande marcia per la pace. Per urlare il nostro NO! a chi vuole trascinarci in guerra.www.cittadiniperlapace.it-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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I CINQUE APPROCCI AL PROBLEMA DEL SUPERAMENTO DI DESTRA E SINISTRA Guardando l'esito delle elezioni in Francia, ci rendiamo conto d'aver perso il conto del numero di repliche che si sono succedute fino a oggi ma, andando a memoria, ci pare che la prima rappresentazione di questo spettacolo francese risalga a circa quindici anni fa.La trama dello show è, da allora, sempre e comunque la seguente: Marine Le Pen cresce in consensi, si presenta alle elezioni arrivando al ballottaggio, poi media e poteri economici montano la canea sul "pericolo fascista" e, quindi, al ballottaggio la Le Pen perde.Le previsioni danno come già scritto un finale simile anche per queste elezioni politiche e, da ciò, si dovrebbe trarre una semplice considerazione: non soltanto la polarizzazione del dibattito entro la diade categoriale destra-sinistra obnubila la percezione delle contraddizioni reali ma - anche ammesso e non concesso che la Le Pen rappresenti una volontà di cambiamento sostanziale - tale diade garantisce anche la perpetua riproduzione dello stato di cose esistente. Nella variegata costellazione dell'opposizione anti-sistema, rispetto a questo punto inerente alla necessità di superare la polarizzazione destra-sinistra nei Paesi occidentali, esistono cinque tipologie di approccio:1) LA DISSIMULAZIONEColoro che affermano di voler andare oltre destra e sinistra ma, in realtà, non se la sentono affatto di tagliare i ponti con la loro cultura d'origine e, quindi, continuano a essere di destra o di sinistra come sempre, limitandosi però in questa fase a dissimularlo.2) IL SINCRETISMO Coloro che ritengono di superare la polarizzazione in atto, attraverso una sintesi fra destra e sinistra. Solitamente, tale opzione non riguarda la destra e sinistra neoliberali bensì i totalitarismi del Novecento. In sostanza, alcune avanguardie credono che i popoli non aspettino altro che venerare un Mostro di Frankenstein ideologico costruito con pezzi dei cadaveri di comunismo e fascismo. 3) LA RIMOZIONE Coloro che enunciano, con perentoria sicurezza, che "destra e sinistra non esistono più". Nella maggior parte dei casi, tale approccio consta del rimuovere sic et simpliciter il problema dal proprio campo percettivo. In alcuni altri casi come quello del M5S delle origini, l'approccio è invece motivata dall'adesione alla filosofia detta New Realism secondo la quale per cambiare le cose non vi sarebbe bisogno di visioni del mondo ma solo di soluzioni tecnico-pragmatiche.4) IL COMPLESSO DI SUPERIORITA' Coloro che, rendendosi conto del persistere e dell'essere funzionale al potere della polarizzazione destra-sinistra, ritengono che proprio per questo ci si debba contrapporre a essa con una rimozione cosciente e volontaria. In sostanza, la pretesa è quella di arrivare all'estinzione delle polarità che pervadono il dibattito pubblico e la produzione culturale, facendo finta che esse siano già estinte.Qualcuno potrebbe in effetti obiettare che, con metà della popolazione che si astiene dal voto, destra e sinistra risultino già superate al di fuori della produzione mediatico-simbolica, ovvero nella coscienza collettiva del popolo reale.Potrebbe essere effettivamente così se - sul piano del linguaggio, della produzione simbolica e di senso - stesse sorgendo qualcos'altro. Ma finché ci troviamo dinanzi a uno spazio di scambio simbolico occupato onnipervasivamente dalla polarizzazione, la parte di società che diserta tale scambio, ancorché maggioritaria, rimane nulla più che un fenomeno moltitudinario e istintivo. Qualunque discorso pubblico, in queste condizioni, finirà sempre per essere risucchiato nell'unico piano enunciativo esistente, ovvero quello che classifica e neutralizza ogni concetto politico entro la diade destra-sinistra.Dunque, occorre un quinto approccio atto a non tentare di eludere la polarizzazione, né a cercare improbabili sintesi: occorre un approccio atto ad avversare frontalmente la polarizzazione in quanto tale e che si ponga come antagonista di ambo le polarità.5) L'AUTONOMIA Occorre un pensiero forte che ponga la contrapposizione fra potere costituente basato sulla sovranità popolare e nuova dimensione assolutista e transumana delle società occidentali. Un pensiero del genere, ebbene, non può fare altro che contrapporsi in pari misura a destra e sinistra. E questo non soltanto denunciando la comune matrice neoliberale delle due, ma anche e soprattutto avversando - su ogni punto dell'agenda politica quali guerra, sanità, immigrazione, diritti civili, ambiente - destra e sinistra nelle loro posizioni specifiche. L'abusata e usurata dicitura "né di destra né di sinistra", in altre parole, deve essere rottamata per lasciare spazio a un pensiero popolare rivendicante autonomia tanto sul piano politico quanto sul piano del linguaggio e che quindi, sappia proclamarsi apertamente CONTRO LA DESTRA E CONTRO LA SINISTRA. La polarizzazione, aspirando a essere onnipervasiva, non contempla qualcosa del genere neppure come ipotesi e bisogna onestamente ammettere, anche, che un approccio simile non è stato finora tentato se non in casi sporadici e isolati.Dunque, chi se la sente d'intraprendere con noi questa traversata in mare aperto?-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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Vi ricordiamo l'appuntamento di domenica 30 giugno presso il Teatro Flavio (Via G.M. Crescimbeni 19) dalle ore 15.30 alle 19.30 con l'incontro "L'informazione e l'educazione libera ai tempi del grande reset".Si parlerà di propaganda, di disinformazione, di polarizzazione della società, dell'assenza di dibattitto su molti temi, di pensiero unico, di censura. Per prenotarsi: Interverranno:TIZIANA ALTERIO, giornalista, autore (in collegamento)MATTEO BRANDI, autore, comunicatore, portavoce Pro ItaliaLORETTA CREMASCO, coordinatrice CLN Resistenza di MilanoANGELO DI LORENZO, presidente ALI - Avvocati Liberi (in collegamento)ERMINIA FERRARI, medico, presidente CLN ResistenzaUGO MATTEI, giurista, scrittore, accademico (in collegamento)MASSIMO MAZZUCCO, giornalista, dirett. di Luogo Comune (in collegamento)CLAUDIO MESSORA, giornalista e direttore della TV Byoblu (in collegamento)SILVER NERVUTI, comunicatore satirico (in collegamento)RAFFAELLA REGOLI, giornalista, autore (in collegamento)STENIO SALZANO, avvocato Foro di RomaLAURA TEODORI, dirigente di ricerca e docente universitariaGILBERTO TROMBETTA, giornalista economico, portavoce FSP-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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UNA PICCOLA GRANDE FAMIGLIA: PERCHÉ UNIRSI AL FRONTE PER LA SOVRANITÀ POPOLAREIl Fronte per la Sovranità Popolare è Lorenzo. Il Fronte per la Sovranità Popolare è Flaminia. Il Fronte per la Sovranità Popolare è Bruno, è Alessia, è Riccardo, è Mauro, è Agnese. Il Fronte per la Sovranità Popolare è una famiglia che lo rende più grande della somma dei suoi singoli iscritti.Questo perché abbiamo deciso di mettere la democrazia interna al primo posto dei nostri valori. Il Fronte ha le sue fondamenta nei gruppi locali i cui rappresentanti sono scelti autonomamente dai territori senza ingerenze dall’alto. Ogni militante può candidarsi per essere eletto nel direttivo. Non esistono liste. Non esiste il diritto di cooptazione dall’alto. Il direttivo viene rieletto ogni 24 mesi. Presidente, segretario e tesoriere sono solo portavoce temporanei del Fronte. Hanno più doveri di un semplice militante, ma nessun diritto in più. L’assenza di una forte democrazia interna è a nostro avviso una delle cause della mancata crescita di molte delle realtà della nostra area. Abbiamo provato a risolvere questo problema alla radice, attraverso uno statuto che bilanciasse centralismo e democrazia interna. CONTRO LA DESTRA, CONTRO LA SINISTRAIl rigetto della polarizzazione tra destra e sinistra è un altro aspetto che caratterizza fortemente il Fronte per la Sovranità Popolare. Non un partito né di destra, né di sinistra, ma un partito contro la destra e contro la sinistra, due facce della stessa medaglia ugualmente responsabili della deriva anti-democratica ed eversiva della Seconda Repubblica. L’antifascismo e l’anticomunismo, al di là delle loro reali caratteristiche storiche, vengono oggi strumentalmente utilizzati per favorire la polarizzazione sociale e fomentare l’ennesimo conflitto orizzontale. Esiste però fra le pieghe della coscienza collettiva un pensiero allo stadio larvale che rifiuta l'inquadramento in una delle polarità predisposte e calate dall’alto. Esiste un pensiero autonomo che odia in pari misura destra e sinistra. Esiste un pensiero che evolve malgrado tutto, che evolve parallelamente, in maniera latente, al voluto imbarbarimento generalizzato. Il Fronte si inserisce nel solco di questa nascente consapevolezza collettiva.DIALOGO, COLLABORAZIONE E UNITÀ: CONTRO L’ISOLAZIONISMO E LE GRANDI AMMUCCHIATEIl Fronte nonostante la sua giovane età e nonostante le sue ridotte dimensioni, può contare sulla stima e sulla collaborazione della stragrande maggioranza di realtà della nostra area. Questo perché non abbiamo mai chiuso le porte a nessuno per dialogare e confrontarsi. Il dialogo e il confronto (anche accesso) sono infatti alla base dell’attività culturale e politica. Anche sul versante delle collaborazioni siamo sempre stati disponibili ragionando di volta in volta sui singoli temi con tutti coloro che hanno mostrato interesse a quell’aspetto della vita sociale, culturale e politica del Paese.Siamo convinti che un altro dei grandissimi limiti della nostra area sia rappresentato dalla linea isolazionista e personalistica di alcuni dei vertici delle tante realtà che la affollano così come dall’insensato afflato unitario che ha caratterizzato alcuni tentativi meramente elettoralistici degli ultimi anni. Il fallimento di questi due approcci antitetici ma ugualmente sbagliati è stato evidente anche dalle ultime elezioni europee. Non si può litigare e insultare costantemente tutte le realtà a te prossime per soddisfare le ambizioni dei vertici. I vertici, così come gli iscritti, dovrebbero essere al servizio del bene comune, del progetto politico. Non può essere il bene comune, il progetto politico a essere al servizio degli interessi dei vertici. D’altro canto non si possono unire con alchimie artificiali decine di sigle senza alcun criterio e senza una comune visione del mondo e un serio progetto alle spalle. Le divisioni prive di senso minano la crescita di quest’area così come le unioni insensate.Come Fronte non abbiamo la presunzione di essere né gli unici, né i migliori. Siamo convinti si debba dialogare con tutti, collaborare con molti e unirsi con alcuni. Con tutte quelle realtà con cui ci siano forti elementi in comune sia per quanto riguarda la teoria (un sovranismo costituzionale di stampo marcatamente socialista e che si ponga in maniera antagonista alla polarizzazione tra destra e sinistra), sia per quanto riguarda la prassi (centralismo democratico). LA STRADA PRE-POLITICA: L’EGEMONIA CULTURALECome Fronte per la Sovranità popolare siamo altresì convinti che tutti i nostri limiti così come, più in generale, quelli dell’area di cui facciamo parte, non bastino a spiegare tanti anni di fallimenti. Crediamo ci sia un grandissimo lavoro culturale da portare avanti per far sì che possa poi essere possibile un giorno anche la strada politica. È necessario elaborare e strutturare quel pensiero allo stadio larvale che rifiuta l'inquadramento in una delle polarità predisposte e calate dall’alto e che sia in antitesi alla falsa dicotomia tra destra e sinistra, non una sintesi della stessa. Bisogna ricostruire i legami e creare una casa comune in grado di far ritrovare il senso di comunità a tutte quelle individualità che hanno oggi perso la dimensione sociale del vivere insieme. Percorso culturale che ovviamente non esclude il contemporaneo percorso politico, ma che sicuramente lo precede e di cui rappresenta una conditio sine qua non. È necessario abbandonare l’approccio prevalentemente elettoralistico che ha caratterizzato negli ultimi anni tantissime realtà portando avanti un lavoro culturale, quassi pre-politico, sui singoli territori.RIPARTIRE DAI PICCOLI COMUNIMa proprio alla luce delle dimensioni particolarmente ridotte che caratterizzano tutte le realtà della nostra area, riteniamo fondamentale ripartire dai piccoli comuni. I piccoli numeri rendono di fatto estremamente difficile, quasi impossibile, radicarsi nei medi e nei grandi centri urbani. Bisogna ripartire dai 5.500 piccoli Comuni presenti sul territorio nazionale e che rappresentano il 69% dei comuni italiani. La maggior parte dei piccoli Comuni ha una popolazione compresa tra i 1.000 e i 3.000 abitanti (il 45,8%), mentre i Comuni con popolazione sotto i 1.000 abitanti sono il 33,6% del totale. In molte Regioni, oltre il 70% della superficie territoriale ricade sotto il controllo dei piccoli Comuni.-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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RICORDANO USTICALa Ricerca Incessante della VeritàIl 27 giugno si avvicina, una data che evoca dolore e rabbia per molti: l'anniversario del disastro aereo di Ustica. Sono passati decenni da quella tragica notte del 1980, quando il volo del velivolo DC9 I-TIGI della compagnia ITAVIA, IH870 si inabissò nel Mar Tirreno, portando con sé la vita di 81 PERSONE INNOCENTI (tra cui 8 bambini ). Ancora oggi, la verità su ciò che accadde rimane avvolta nel mistero e nell'omertà.Nonostante le investigazioni, le perizie e le inchieste, la verità sembra sempre sfuggire. Troppe domande rimangono senza risposta, troppi silenzi e ombre avvolgono questa vicenda. La sensazione è che ci siano FORZE POTENTI all'opera per nascondere ciò che non si può più nascondere. Le famiglie delle vittime meritano risposte, meritano giustizia, e noi come società abbiamo il dovere di continuare a chiedere la verità.È inaccettabile che, a distanza di così tanti anni, non ci sia ancora chiarezza su quanto accaduto quella notte. Le teorie e le speculazioni sono molteplici, ma la trasparenza è stata sempre carente. È tempo che tutti coloro che sanno qualcosa parlino, che i documenti secretati vengano resi pubblici, che la giustizia faccia finalmente il suo corso.In questo anniversario, ricordiamo le vittime di Ustica con il rispetto e la dignità che meritano. Continuiamo a sostenere le famiglie nella loro lotta per la verità. Non possiamo permettere che questo evento cada nell'oblio o che le responsabilità vengano oscurate per sempre.La verità deve venire alla luce. Non accetteremo più silenzi, menzogne o compromessi. Per le 81 anime perse, per le loro famiglie, e per tutti noi. La giustizia deve prevalere. ADESSO.MC#Ustica #veritàegiustizia #nondimentichiamo #ricercadellaverità-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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